Riportiamo di seguito alcuni articoli apparsi sui quotidiani regionali relativi alla presentazione del nostro primo volume Giulio Vuillermoz: memoria e poesia nell’arte pastorale valdostana

OMAGGIO ALL’ARTE DI GIULIO VUILLERMOZ (La Stampa, 09/03/2010)

Un omaggio a “un uomo che non si è mai piegato a spinte commerciali e che incarna ancora oggi la genuinità e la purezza di un artigianato che rischia di scomparire e di cui Vuillermoz è tra I massimi interpreti”. Parole di Vincenzo Bixio, padovano, appassionato conoscitore dell’artigianato valdostano che insieme con Gabriella De Munari Bixio, e al figlio Federico, ha pubblicato il volume “Giulio Vuillermoz, memopria e poesia nell’arte pastorale valdostana”, edizioni La Selva, dedicato a questo riservato e modesto protagonista del legno, soprattutto per non offuscarne la memoria e l’opera. La pubblicazione valorizza in 250 pagine la produzione di circa cento opera di Vuillermoz dove I temi legati all’arte pastorale valdostana e la poesia fanno binomio. Le suggestive fotografie e la grafica, curate da Federico Bixio, mostrano l’anima racchiusa in ogni particolare delle sculture di acero bianco di Vuillermoz, giocando con luci e ombre, e testimoniando il grande legame religioso e la profonditá d’animo dello scultore. L’opera declina in quattro sezioni I soggetti principali della produzione di Vuillermoz: santi, uomini, animali e oggetti. I testi di Teresa Charles e di Nurye Donatoni raccontano poi l’artista, le sue opere, il suo stile e l’arte del collezionare.

UNA MONOGRAFIA
GIULIO VUILLERMO, ARTISTA APPARTATO (La Vallée Notizie, 27/02/2010)

Fénis -È stato presentato ieri, venerdí 26 Febbraio al MAV – Museo dell’artigianato valdostano di Fénis il libro “Giulio Vuillermoz, memoria e poesia nell’arte pastorale valdostana”. Il volume rappresenta un omaggio alla produzione di un artigiano che ha saputo coniugare nelle sue opera la peculiarità dell’arte pastorale valdostana e un grande valore poetico: le sue sculture in legno di acero, di colore bianco come l’avorio, costituiscono opera di una finezza straordinaria, ammirate da tutti in oltre cinquanta anni di presenza alla Fiera di Sant’Orso. Attraverso le immagini di un centinaio di sue opere si è voluto quindi dare testimonianza dell’attività di un artigiano appartato e silenzioso, la cui memoria deve essere adeguatamente tramandata. Il libro è stato redatto a cura di due appassionati di artigianato valdostano, Vincenzo Bixio e Gabriella De Munari Bixio, con la collaborazione di alcuni autori noti per la loro precedente attività letteraria nell’ambito dell’artigianato valdostano quali Teresa Charles, autrice di numerosi scritti in materia, e Nurye Donatoni, conservatore-responsabile del MAV. Sono stati inoltre coinvolti I familiari dell’artigiano e in particolare don Samuele Vuillermoz, fratello dell’artista, e I nipoti, don Giulio e Franco Vuillermoz che hanno saputo trasferire nel volume le emozioni di tanti anni di comunità di vita con il famigliare artigiano. Le fotografie del volume e la grafica sono a cura di Federico Bixio che ha cercato di far vedere l’anima racchiusa in ogni particolare delle sculture di Vuillermoz. Il libro vuole rappresentare e divulgare la straordinaria capacità artistica di Giulio Vuillermoz attraverso le immagini di un centinaio di suoi lavori significativi compresi tra gli anni Sessanta e I giorni nostri, opere riprese dando risalto ai particolari attraverso primi piani in grado di suscitare emozione nel lettore. Allo stesso tempo gli autori vogliono offrire una documentazione della produzione dell’artista attraverso una serie di elementi che possano diventare testimonianza dell’attività di un artigianato appartato e silenzioso, la cui memoria deve essere adeguatamente tramandata. Al rischio di ridurre il testo ad un catalogo seppur pregevole di oggetti è stato contrapposto l’intendimento di ritrarre oggetti svelando, attraverso le immagini, l’anima delle sculture e catturandone la carica emozionale che lo scultore vi ha impresso.